-Tg2 Dossier rievoca il centenario della Grande Guerra raccontando la storia di tre ragazzi arrivati al fronte da paesi diversi. Giovanni Cipriani era di Carmignana, in provincia di Prato. La guerra se l'è fatta tutta, 41 mesi di fila a combattere col battaglione Piemonte, senza mai tornare a casa. Gli piaceva la musica, scriveva canzoni. Anche la fotografia era una sua passione. E' morto a 23 anni, durante la battaglia di Vittorio Veneto, colpito da una granata mentre cercava di soccorrere un suo ufficiale ferito. Filippo Cavasinni, il tenente Cavasinni, era un giovane avvocato abruzzese di Celano. Combattè 30 mesi prima di venire ferito sul Col di Lana e catturato dagli ungheresi. A Budapest gli fu amputata una gamba. Un'infermiera che parlava italiano si innamorò di lui e lo assistette fino alla morte, nel febbraio del 1918. La sua tomba è stata scoperta, dopo quasi cento anni, da un concittadino che ha ricostruito la sua vicenda consegnandola alla memoria della famiglia e del paese. Diversa la storia di Natale Ferraris, nato a Campertogno, provincia di Vercelli, sopravvissuto al conflitto come sette fratelli e tre cognati. A conservare la memoria di questo miracolo, di questa vittoria familiare contro l'orrore della guerra, c'è una cappella costruita su un alpeggio e il diario di Natale Ferraris. Era un ragazzo quanto fu chiamato alle armi. Non voleva andare, si ammalò e fuggì dall'ospedale. Disertore. Per quattro mesi rimase in famiglia, poi fu la madre a rimandarlo al fronte.